Borgo Cardigliano: un antico villaggio agricolo ora dimenticato

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Borgo Cardigliano: un antico villaggio agricolo ora dimenticato

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Poco distante dalla bellissima Specchia e dal mare sorge BorgoCardigliano, antichissimo centro agricolo del Salento, divenuto in seguito soggiorno esclusivo per turisti ed ora luogo incolto e abbandonato. Scopriamo la sua storia!

Oggi scriviamo una nuova pagina del nostro Diario di Bordo, in cui racconteremo la storia del suggestivo Borgo Cardigliano.

Il piccolo villaggio del sud Salento ha una storia particolare. I primi documenti ufficiali risalgono intorno al 1400 ma, alcuni ritrovamenti di  tombe ipogee  fanno supporre che ci siano stati degli insediamenti umani già a partire dall’età del bronzo e ancora, altri reperti archeologici inducono a pensare che sia stato abitato dall’antico e misterioso popolo dei Messapi.

Nella metà del 1400 era di proprietà dei Baroni Balsamo, nobile famiglia siciliana che, in quel tempo, arricchiva Specchia realizzando interessanti opere architettoniche ma disinteressandosi totalmente del Borgo, che restava un insieme non omogeneo di “pajare” (tipiche costruzioni a secco dell’epoca) utilizzate dai contadini per il periodo estivo.

Borgo cardigliano

Una pajara salentina

Nel 1700 Cardigliano risultava, invece, di proprietà dei Duchi Zunica di Alessano fino al 1920, anno in cui passerà sotto il controllo di una ricca famiglia di commercianti di tessuti, i Greco di Castrignano dei Greci.

La nascita dell’azienda agricolo-industriale

Giovanni Greco, il capofamiglia, prese in mano le redini del Borgo Cardigliano e grazie anche ad una forte amicizia con uno dei gerarchi fascisti più in vista dell’epoca, Achille Starace, trasformò  la distesa di campi, di circa 200 ettari, in una moderna e funzionale azienda agricolo-industriale che produceva il tabacco levantino.

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Il Greco fece costruire due ville
dedicate al gerarca e a sua moglie, in segno di riconoscenza, e una chiesa.
Il villaggio divenne un vero centro urbano.
Vi erano: il forno, il frantoio, uno spaccio di generi alimentari, un “dopo lavoro” e persino la scuola per i figli dei contadini che ormai si insediarono stabilmente.
Alla morte di Giovanni Greco, i figli fecero costruire anche il cimitero, unico tassello mancante.
 Verso la fine degli anni 60 il Borgo iniziò il suo declino dovuto soprattutto alla fine del monopolio del tabacco.
Negli anni successivi Borgo Cardigliano verrà presa di mira dai vandali, il cui unico obiettivo era distruggere tutto quello che trovavano al suo interno.
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L’amministrazione comunale di Specchia, intorno agli anni 80, decise di acquistare l’intero territorio e così si diede vita ad un progetto di risanamento e di recupero del vecchio e abbandonato Borgo. È stato installato anche un sistema eolico-fotovoltaico-solare (progetto pilota del Ministero dell’Ambiente) e tutto il Borgo è stato alimentato da energia pulita, che ha permesso la costituzione di un Hotel-resort immerso nel verde e nella quiete tipica della campagna salentina.  Ricco dei più moderni comfort, Borgo Cardigliano ha incantato per anni i suoi ospiti.

Borgo Cardigliano oggi

Ormai da un po’ di anni, Borgo Cardigliano è chiuso. Abbandonato, incolto, triste. Passeggiando lungo il viale immenso o tra le sue campagne e il suo boschetto, però, si può ancora percepire la presenza dei contadini che lavorarono in quei campi. Come se il tempo si fosse fermato al periodo più bello della sua storia.

Borgo Cardigliano è immerso nella malinconia di un posto che era così fiorente prima e tanto abbandonato ora. Resta comunque un pezzo di storia. Poco conosciuta forse, ma  molto importante per la storia agricolo-industriale del Salento. Qui c’è tanto da scoprire, amici. E chissà che un giorno non rivedremo splendere questo piccolo gioiello!

Dio benedica il Salento!

 

2 risposte

  1. turio marcella ha detto:

    sono stata al Borgo Cardigliano nel 2010 e passata la pandemia ci volevo tornare. Un posto meraviglioso e magico. Nello starci quella settimana di luglio ho sentito tutta la sua storia e me ne sono incantata. Sono rimasta molto male nel sapere che è ormai chiuso e abbandonato. Che triste Paese è il nostro che non sa apprezzare la sua storia e l’incanto della sua natura.

    • Leo ha detto:

      D’accordissimo con te, Marcella. Salento da scoprire nasce proprio con l’intento di valorizzare i luoghi più affascinanti e naturalistici della nostra terra. Quando sarà possibile spostarsi vieni a trovarci. Siamo a pochi passi da Cardigliano

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