“Che facciamo a Pasquetta?”. I consigli di un salentino fuorisede

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“Che facciamo a Pasquetta?”. I consigli di un salentino fuorisede

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Dì la verità. Ci stai pensando da mesi. Eh già. Dopo aver superato con successo (si spera) la fase del “che facciamo a Capodanno?”, non fai neanche in tempo a riprenderti che parte inesorabile il “che facciamo a Pasquetta?”. Una tragedia, soprattutto per colpa della pioggia che non manca mai. Ma non importa!

Sei uno studente fuorisede? Un lavoratore? Cambia poco. Chissà da quanto tempo la aspetti. E se non sei salentino ma hai deciso di trascorrere le vacanze pasquali qui da noi (benvenuto!) sicuramente avrai preso impegni per Pasquetta, è inevitabile. Chiunque tu sia, avrai fatto partire il count-down ormai da un bel po’.

Per me è diverso, io vivo fuori ormai da qualche anno, il mio conto alla rovescia parte appena salgo sul treno dopo le ferie. Ogni santa volta! Non importa quanti giorni mi separano dal ritorno a casa, ogni segno al calendario, uno al giorno, è un piccolo trionfo. Meno un mese, meno una settimana, meno un giorno… E solo chi vive lontano da casa conosce l’adrenalina delle ultime ore prima di salire sul quel benedetto aereo o treno in direzione casa.

Forse forse è quasi meglio il treno, perché ti fa riflettere, ti tiene sulle spine e ti fa sognare ancora di più il tuo arrivo. Anche se il treno per Brindisi, Taranto, Lecce (per non parlare dei paesini più a sud), ci mette una vita ad arrivare, tra ritardi e viaggi della speranza.

Profumo di casa

Ma non divaghiamo. È quasi Pasqua e io sono su quel famoso treno trainato da cavalli.

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Treno da Lecce verso i paesini del Tacco

Sto arrivando, e già sento mia madre fare confusione in cucina – È tardi! È tardi!- manco fosse il Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Non vedo l’ora di assistere alla scena e di sentire il profumo di tutte le cose buone che mangeremo a Pasqua. Perché non sarà un cartello stradale a farmi capire di essere a casa, né la voce della signorina di Trenitalia, ma l’odore della frittura.

Finalmente un po’ di faugno salentino, i miei amici, il mio bar di fiducia. E poi? Cos’è la prima cosa che un fuorisede fa appena rimette piede nel suo Salento? TAAAC: la foto al mare, con tanto di frase nostalgica da condividere su Facebook e Instagram (non pensateci troppo, probabilmente sarà “Salento e son contento”, “Casa mia, terra mia…”, e così via, perché siamo molto banali, scontati e prevedibili, per chi non può capire), da far vedere agli amici che sono rimasti nella nebbia.

Invitateli a casa vostra! C’è sempre posto per un ospite!

La sosta per le vacanze pasquali sarà breve, lo so benissimo, per questo ho portato pochissima roba con me, anche se la valigia è sempre quella grande. Mi serve spazio per riportare i “boccacci” vuoti alla mamma, ma qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte e non è il caso.

E QUINDI? CHE FACCIAMO A PASQUETTA?

che facciamo a pasquetta salentoGli amici che vivono qui tutto l’anno non sanno con quanta energia e voglia di spaccare il mondo noi salentini fuorisede torniamo a casa. Loro, la sera di Pasqua ancora non hanno deciso cosa fare e tu sei, lì, fremente, a fare cento proposte, concerti, maxi scampagnate, cose impossibili. Tutte bocciate.

E quindi che si fa? Un pic-nic in spiaggia con bagno in mare per i più coraggiosi? Una bella grigliata in campagna? Si cerca un evento organizzato? Va bene tutto. Mi raccomando, però, non vi azzardate a proporre una Pasquetta al ristorante, daiii!

In ogni caso, la verità, cari amici, è che non importa il tipo di giornata che deciderete di organizzare, perché tanto dovrete matematicamente ricorrere al piano b. Anche quest’anno. Eh sì, perché a Pasquetta piove, lo sapete anche voi, vero?

Aveva ragione il rompiscatole di turno che, nel pieno della discussione, ieri aveva detto: “Ma il meteo PORTA PIOGGIA“. Lo avete preso a pugni, gli avete dato dell’eretico, ma tant’è.

Io non ricordo una Pasquetta senza lo spettro della pioggia. 9 volte su 10 succede davvero, per il resto solo tanta paura, quasi sempre un paio di gocce tattiche intorno a mezzogiorno. Così, giusto per farti stare in ansia.

Quindi cari miei, io sono a casa finalmente! Preparate i panini, andate a gonfiare il pallone alla benzina (in pochi capiranno) e tenete sempre un ombrello da qualche parte. PASQUETTA È ARRIVATA!

Dio benedica il Salento!

 

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