Grotta Caronte: la misteriosa riscoperta dopo 30 anni

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Grotta Caronte: la misteriosa riscoperta dopo 30 anni

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Che il Salento fosse una terra misteriosa, magica e ricca di storia lo sapevamo già. Ma quello che vi raccontiamo oggi ha davvero dell’incredibile: parliamo della Grotta Caronte di Gallipoli!

Abbiamo appreso quasi casualmente (perché alcune cose talvolta passano inosservate, nonostante la loro importanza e il loro fascino) la notizia della riscoperta della Grotta Caronte, di cui si erano perse le tracce per circa trent’anni.

Caronte (Salvatore Di Mattina), fu scoperta nel 1959 dal Gruppo Speleologico  Salentino che, nel corso di alcuni particolari scavi approfonditi sul litorale gallipolino, si ritrovò davanti  una meravigliosa grotta. Quello che fu documentato, dopo il ritrovamento, era una grande cavità carsica formata da due ambienti principali con orientamento nod-est sud-ovest. Purtroppo, tra il 1970 e il 1980 i proprietari di questa grotta decisero in un primo momento di bloccare il passaggio, per motivi di sicurezza, con un cancello in ferro. Poi lo occultarono con dei massi fino a che non si persero definitivamente le tracce. Per trent’anni.

Il sorprendente ritrovamento della Grotta

Questo fantastico ritrovamento degno di nota è avvenuto grazie al Gruppo Speleologico di Tricase, che munito di determinazione, ha riscoperto la Grotta Caronte.

Sulla loro pagina Facebook è possibile trovare tutta la documentazione, noi ne abbiamo evidenziata una parte:

“Tra le attività del GST non secondaria è la ricerca di nuove grotte e di grotte considerate  “perse”. A gennaio 2017, iniziammo a cercare notizie su questa grotta dapprima sul Catasto Regionale delle Grotte di Puglia dove la Grotta era accatastata ma “non trovata”,  poi dividendo in settori quadrati di circa 500 metri di lato la zona dove a nostro parere avrebbe potuto trovarsi  e passando diversi pomeriggi nel meraviglioso Parco tra serpenti e lepri che al nostro passaggio fuggivano terrorizzate, fino a quando un pomeriggio l’abbiamo trovata”.

grotta caronte salento da scoprireLa grotta sembrava nascosta in una depressione. Gli speleologi, con non poca fatica, si sono messi a tirar via i grossi massi che bloccavano la ricerca. Ma più ne spostavano più ne trovavano, fino a che non si sono trovati davanti due cunicoli di origine carsica. Uno in direzione sud, l’altro in direzione nord… Erano gli ingressi della grotta!

Tra stupore e gioia, indossata la divisa da speleo, sono entrati con cautela all’interno. Quello che hanno visto è stato di grosso impatto visivo. Colori che svariano dal bianco al viola, dal rosso all’ocra. Stalattiti e stalagmiti cresciute nel più totale silenzio e addirittura un fungo che, seppur, in totale oscurità, è riuscito a crescere e a vivere. Sul fondo della grotta, inoltre, è stata segnalata la presenza di sabbia e questo ci lascia intuire che, la Grotta Caronte era collegata con il mare.

Una terra ricca di mistero!

La riscoperta della Grotta Caronte è una bella notizia per la speleologia pugliese. Soprattutto per chi vuole riscoprire il Salento nelle parti più nascoste e profonde.

Un grazie speciale va al GST che con impegno e dedizione, ha ritrovato la grotta perduta! 

Salento da Scoprire. Letteralmente!

 

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