Grotta dei Cervi di Porto Badisco. Il mistero dello sciamano

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Grotta dei Cervi di Porto Badisco. Il mistero dello sciamano

Lo sapevi che il Salento era abitato già dal Neolitico? La testimonianza è sempre stata sotto i nostri occhi, grazie al complesso pittorico presente nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco, a pochi passi da Otranto. Peccato, però, che questo luogo magico non sia accessibile al pubblico.

Avete riconosciuto la “scimmietta” nel nostro logo? Rappresenta uno dei pittogrammi presenti nella Grotta dei Cervi, forse il più famoso, ancora oggi avvolto nel mistero e nella magia di un posto incantevole. In onore di questa suggestiva rappresentazione abbiamo deciso di dedicare l’articolo di oggi della nostra sezione Diario di Bordo a quest’ipogeo Salentino.

Porto Badisco grotta dei cerviScoperto nel 1970 dal Gruppo Speleologico De Lorentiis, inizialmente fu chiamato “Antro d’Enea. Un’antichissima leggenda narra, infatti, che Enea, dopo la fuga da Troia, sbarcò proprio a Porto Badisco. Questa vicenda è stata descritta anche nel libro III dell’Eneide.

In seguito a tutti i ritrovamenti pittorici, la zona, ricca di cunicoli sotterranei e di corridoi, prese il nome attuale di Grotta dei Cervi. Le scene rappresentate sui muri sono quasi tutte dedicate alla caccia. Si notano chiaramente archi e frecce, cani e cervi, da cui la grotta prende il nome.

Ci sono anche molte raffigurazioni indecifrabili di cui ancora oggi ignoriamo il significato, e poi, in fondo a uno dei tre corridoi principali, tantissime impronte di mani di un bambino. Il senso di queste impronte non lo conosciamo. Sarà stato un particolare rito religioso? O semplicemente un’espressione di monelleria preistorica?

Ma cosa rappresentano i pittogrammi della Grotta dei Cervi?

Ahimè, non si sa neanche questo. Sicuramente molti rappresentano scene di caccia. Altri invece raffigurano momenti di vita Grotta dei cerviquotidiana, uomini, donne e, come abbiamo visto, anche impronte di un bambino. Quello che possiamo fare oggi sono solo ipotesi. Ma tutti gli esperti sono d’accordo nell’affermare che il fine ultimo di questi primitivi era la comunicazione con l’esterno.

Il protagonista della Grotta dei Cervi: “scimmietta” o “sciamano”?

Il pittogramma più conosciuto della grotta di Porto Badisco è sicuramente uno del gruppo 46 del corridoio 2. Il simbolo dell’intero complesso pittorico, completamente diverso dagli altri disegni della grotta, racchiude in sé tanto mistero, ma anche tanta suggestione.

Per questo noi lo abbiamo scelto come logo! 

I dubbi partono già con l’identificazione della figura rappresentata: è una scimmietta o uno sciamano? Sicuramente molto somigliante all’uomo, suscita ancora oggi tanta curiosità. C’è chi afferma che non si tratti di uno sciamano, ma di un “re danzante”, immortalato durante un’attività sacra, probabilmente impegnato in un ballo popolare.

sciamano grotta dei cerviE la coda? Non avrebbe molto a che fare con una figura umana. Soprattutto se guardiamo le due linee sotto le gambe (o zampe). Qualcuno ha provato a pensare oltre il semplice pittogramma, e ha provato a sovrapporre l’immagine alla cartina di Porto Badisco. L’esperimento ha confermato alcune importanti somiglianze, soprattutto nella parte inferiore dell’immagine. Il dubbio rimane sulla “corona” e la “coda” del personaggio misterioso. Potrebbero rappresentare l’alba e il mare, magari stilizzati per scelta o per mancanza di colore sufficiente a disegnare tutto.

Tanti dubbi e tanti misteri, quindi, per l’incantevole Grotta dei Cervi. Solo una cosa è certa: l’uomo del Neolitico (quello autentico, non quello contemporaneo cantato da Gabbani) conosceva bene il nostro Salento ed è davvero un peccato per noi non poter accedere liberamente alla grotta, per poter ammirare i suggestivi pittogrammi, le impronte del bambino e lo “sciamano”.

Dio benedica il Salento!

 

Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a cliccare sul sito della Fondazione Terra d’Otranto.

 

 

 

 

 

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