Per me il Natale è…
Amo l’estate, il caldo, il mare del Salento. Ma il mio periodo dell’anno preferito è quello natalizio, senza ombra di dubbio. Anche il freddo, la neve (se succede qui da noi è festa) e le labbra screpolate acquistano un significato positivo a Natale. Quando arriva dicembre ho la sensazione che il tempo non sia mai trascorso e mi sento lo stesso bambino che la notte del 24 non riusciva a chiudere occhio per l’emozione dei regali sotto l’albero o per la paura di non trovarne. Per me il Natale è questo. Ma è anche tante altre cose che voglio condividere con voi.
- Per me il Natale è l’odore forte dello spray dorato con cui a scuola coloravamo gli angioletti di pasta da regalare ai genitori.
- È papà che mette nello stereo della macchina il cd con le canzoni di Natale il 1 dicembre… e lo ascolta fin dopo la Befana.
- È sempre papà che “fammi un bel cd natalizio nuovo, quest’anno!”.
- Per me il Natale è svegliarsi la mattina del 25 dicembre e scartare i regali con i canti tradizionali di sottofondo nella cassetta dello stereo di casa (Michael Bublè era ancora un ragazzino).
- È la mamma che “quest’anno voglio comprare gli addobbi nuovi!”, come l’anno scorso e come l’anno prossimo.
- È la poesia di Natale da imparare, magari con l’aiuto della nonna, che quella poesia la conosce già a memoria.
- È recitarla in piedi sulla sedia durante il pranzo di Natale, nonostante la vergogna, per ricevere 1000 lire dai nonni e dagli zii.
- È la nonna che appena arrivava il periodo natalizio ti minacciava dicendo “Babbo Natale sta iniziando a girare per le case per vedere i bambini cattivi”, se non facevi i compiti o non mangiavi.
- Per me il Natale sono le pubblicità dei giocattoli in tv, fonti di ispirazione delle nostre letterine, tanto ci pensa Babbo Natale.
- È la pubblicità del ciobar, che quando arriva, ogni anno, segna l’inizio delle festività.
- È la pubblicità della Coca-cola, che “chissà cosa si inventerà quest’anno” per Natale.
- È la pubblicità e basta. Perché riesce a farci sognare un mondo ideale e nel periodo più bello dell’anno fa bene al cuore. È forse per questo che amo la pubblicità.
- Per me il Natale è il presepe della zia, realizzato con qualunque oggetto si ritrovi per casa: quattro o cinque re magi, un gesù bambino grande il doppio del bue e dell’asinello, leoni, tigri e animali della savana sparsi qua e là, soldatini, pastori azzoppati e decapitati (forse dai soldatini?).
- È aspettare la mezzanotte, da bambini, per mettere Gesù bambino nella mangiatoia del presepe.
- È la tombola in famiglia, la lunghissima e soporifera tombola in famiglia, perché per tradizione non si può non giocare a tombola a Natale.
- È gridare “Ambo!” al primo numero estratto.
- Sono le strade addobbate, le luci nelle case, il calore e gli affetti familiari che si percepiscono anche da fuori, da una finestra accesa e da un vetro appannato dal calore del caminetto.
- È qualcuno che “giochiamo a carte, stasera?”.
- È l’eterna lotta tra il Panettone e il Pandoro, tra uvetta e frutta candita.
- È Mamma ho perso l’aereo, uno dei miei film preferiti quando ero piccolo. Lo amavo così tanto che l’avevo registrato anche su cassetta e non lo guardavo solo a Natale.
- Ma è anche Una poltrona per due, gli special de I Simpson e Canto di Natale di Topolino.
- Sono i cinepanettoni di Boldi e De Sica, è Sky Cinema che propone un canale dedicato al Natale appena arriva dicembre.
- Per me il Natale è la Christmas Card di Vodafone… ops, di Omnitel, scusate. 100 sms al giorno per scrivere e inoltrare le catene di Natale.
- È ritrovarsi a pranzo con tutti i parenti tra urla, tanto cibo, il calore di un caminetto sempre acceso e di tanta gente riunita sotto lo stesso tetto, frutta secca e mandarini.
- È il tavolo dei bambini, un piccolo tavolino con sedie e sgabelli recuperati da ogni angolo della casa.
- È lo zio in un improbabile travestimento da Babbo Natale che distribuisce i regali a nipotini. Povero zio, ogni anno la stessa storia: arriva Babbo Natale e lui è in bagno e non fa in tempo a incontrarlo.
- È fare il giro degli auguri ai parenti non presenti al pranzo o al cenone.
- È il profumo buono da spruzzarsi la sera prima di uscire per andare al cinema, gli abiti eleganti, il cappotto pesante e la macchina appena lavata.
- È la colazione con il latte e il panettone di ieri sera.
- È il pacco da giù da spedire a figli, fratelli e parenti lontani che non potranno scendere, per farli sentire a casa anche a chilometri di distanza.
- Per me il Natale è mia nipote, il suo sguardo stupito, gli occhi spalancati e la bocca aperta davanti all’albero di Natale pieno di regali che, a distanza di 20 anni, mi conferma che Babbo Natale esiste ed è nei suoi occhi (e in quelli degli altri due nipoti che nel frattempo ho avuto)!
Per me il Natale è questo da quasi 30 anni… e spero continui ad esserlo per sempre!
Cosa rappresenta per te questo periodo così speciale? Se ti va, raccontacelo!
Dio benedica il Salento