Serre di Supersano: scopriamo il Bosco Belvedere!

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Serre di Supersano: scopriamo il Bosco Belvedere!

serre di supersano

Avete mai sentito parlare  delle Serre di Supersano? Sono delle piccole colline che si trovano a sud della linea di confine che congiunge all’incirca Gallipoli e Otranto. Comprendono anche un bosco molto antico dal nome che è tutto un programma:”Belvedere“! Scopriamo insieme queste meraviglie:

Le Serre

Costituito recentemente, il Parco naturale delle Serre di Supersano si  sviluppa per decine di ettari sul territorio comunale, ma confina con i comuni limitrofi.

serre di supersano

Il tipo di vegetazione è quella della macchia mediterranea mista a pineta.  Nelle zone sottostanti le serre vi è anche una zona di pianura. Grazie alla recente riqualificazione, l’’intera area boschiva è diventata Parco naturalistico con il Centro Visite compreso, da dove hanno inizio le molte escursione organizzate per far conoscere lo straordinario territorio delle serre salentine. Attraverso le stradine di campagna delle serre si possono ritrovare i segni lasciati dall’intervento dell’uomo che ha abitato questo territorio nel corso dei secoli.

Le chiese, diverse per stili ed epoche e le fortificazioni militari ne raccontano le  vicende fatte di dominazioni, incursioni, devastazioni e annessioni a più feudatari. Un misto di storie e culture diverse, tipiche del Salento!

Il Bosco di Belvedere

Il Bosco di Belvedere aveva un’estensione che comprendeva circa 16 paesi: Supersano, Torrepaduli, Miggiano, Montesano, Castiglione, Spongano, Surano, Ortelle, Nociglia, Vaste, Poggiardo, Sanarica, Muro, Botrugno, San Cassiano e Scorrano.
Si ipotizza che la sua origine risalga al periodo post-glaciale.
La sua esistenza si registra, già, in una serie di cartografie risalenti al 1464.
Il bosco era formato, per la maggior parte, da Lecci e da Querce, tra cui il Quercus Fraineto un tipo di quercia che produceva una ghianda con cui venivano allevati i maiali.

serre di supersano

Denominato Porcarizza, il Belvedere fa pensare ad un allevamento di maiali sito all’interno di esso.  Mentre  un altro toponimo, Castagna, lascia ipotizzare che vi era una notevole presenza di castagni. Fontana(altro toponimo), invece, lascia intendere che nel bosco erano presenti acque sorgive che servivano ad abbeverare il bestiame e gli animali selvatici.
A partire dal primo ‘800, la boscaglia accoglieva lupi, cinghiali ed era ricca di cacciagione come lepri, volpi e numerosi tipi di uccelli e per tanti secoli è stata fonte di vita e di ricchezza per i paesi confinanti che da esso ricavavano  un ambiente sano. Il nome  di Supersano (dal latino Super sanum) allude, proprio,  ad un ambiente sano e ricco di benefici.

Purtroppo, intorno alla seconda metà del ‘700 iniziò il disboscamento dell’area boschiva che continuò fino alla seconda metà dell’800. In questo periodo, dopo una lunga causa con i Comuni limitrofi, il bosco, che era di proprietà del Principe di Tricase, venne diviso tra 15 Comuni. Ebbe iniziò così la lunga e lenta fine del Belvedere: atti incendiari, abbattimento di alberi, compiuti per ottenere terre da coltivare e legna da ardere, cominciarono a ridurre, decisamente, la superficie.

serre di supersano

Serre di Supersano e Bosco Belvedere oggi:

Oggi, per fortuna , è ancora possibile visitare questi posti che Madre Natura ci ha donato grazie anche agli interventi di riqualificazione del territorio messi in atto nel corso degli anni.  Le Serre di Supersano e il Bosco Belvedere  sono, a tutti gli effetti, un bene prezioso per il Salento e la loro salvaguardia deve essere assoluta.

E allora cosa aspettate a fare un’escursione? Per qualunque consiglio e informazione contattateci pure!

Dio benedica il Salento!

 

 

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