Storie del buongiorno per salentine ribelli

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Storie del buongiorno per salentine ribelli

storie del buongiorno per salentine ribelli

I libri di storia raccontano ancora oggi le prodezze di valorosi condottieri ed eroi mentre le donne vengono menzionate a fondo pagina, nei casi fortunati. In questo non fa eccezione nemmeno la storia locale e da qui nasce questo articolo per e sulle salentine ribelli.

Fimmine Fimmine ca sciati allu tabaccu

è uno dei più noti canti popolari sulle tabacchine. Nei primi decenni del ‘Novecento il Salento è interessato dalla coltivazione e dalla lavorazione del tabacco. Le donne lo producevano e in tantissime si ritrovavano poi nei grandi magazzini a lavorarlo, al servizio dei concessionari. Le condizioni di lavoro era durissime: si lavorava in silenzio, a ritmi serrati, bisognava essere puntuali e non chiedere nulla, altrimenti si rischiava di rimanere senza la giornata di lavoro. Nonostante questo tra le tabacchine iniziò a svilupparsi una forma di solidarietà importante, grazie alla quale le più svelte riuscirono ad aiutare le altre che rimanevano indietro.

Le tabacchine sono state anche protagoniste delle lotte sociali nel ‘Novecento salentino. Davanti ai diritti sempre più scarsi e a un salario misero, le lavoratrici si unirono e unirono la loro terra in una rete di proteste. Cortei di scioperanti iniziarono a invadere le strade e le piazze e in alcuni casi, come a Tricase, si sono registrate anche delle vittime. La tenacia e la coesione delle tabacchine ha permesso loro di ottenere un aumento salariale importante e di avere maggiori diritti, soprattutto per le madri con figli piccoli.

Renata Fonte

Renata Fonte era una madre, una moglie, un’insegnante ma soprattutto era assessore al Comune di Nardò. Si è spesa senza remore contro la cementificazione di Porto Selvaggio e per questo è stata assassinata mentre rientrava a casa, dopo un consiglio comunale. Prima vittima innocente di mafia nel Salento. Una Fiction di Rai uno ha raccontato la sua storia .

Rina Durante

Rina Durante è tra le intellettuali più note e più importanti del Salento. Intima amica di Vittorio Bodini, Oreste Macrì e Girolamo Comi, nonché socia attiva dell’Accademia Salentina. Scrittrice e poetessa, con il romanzo La Malapianta del 1964 ha vinto il Premio Salento. Ha scritto per la Gazzetta del Mezzogiorno e per L’Unità, inoltre per la Rai ha collaborato alla realizzazione di programmi culturali, tra cui uno sul sacco di Otranto. Ha fondato il Canzoniere Grecanico Salentino, primo gruppo di ricerca sulla musica popolare pugliese, ancora oggi molto attivo.

 

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