Fanfullicchie leccesi: i dolci tipici del ponte di Ognissanti

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Fanfullicchie leccesi: i dolci tipici del ponte di Ognissanti

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In una società in continua evoluzione è difficile che le tradizioni, quelle più antiche, trovino spazio soprattutto tra i giovani. Non è il caso delle Fanfullicchie i dolci di zucchero che stanno tornando prepotentemente sulle bancarelle Salentine.

Ma cosa sono le Fanfullicchie? Scopriamolo insieme!

Sono le tipiche caramelle zuccherate attorcigliate su sé stesse, che si offrivano ai bambini poveri e agli orfani nel giorno di Ognissanti e durante l’intera settimana di commemorazione dei defunti.

Anche se sono dei dolci tipici della nostra tradizione, molti salentini non conoscono le Fanfullicchie, forse perché la più popolare e conosciuta festa di Halloween, con i suoi dolcetti o scherzetti, le sue zucche e le mele caramellate le ha fatte finire nel dimenticatoio per qualche anno.

Ma da un po’ di tempo a questa parte, le bancarelle di dolciumi leccesi stanno riproponendo le stecchette zuccherate, tanto care ai nostri nonni. Leggiamo la loro storia!

La tradizione delle Fanfullicchie affonda le proprie origini nel 1639 quando, durante la celebrazione della consegna della “Spasa (guantiera) di monsignore“, avvenne l’investitura del vescovo Luigi Pappacoda.

Col tempo, quella ricorrenza si trasformò nella “Fera te lu panieri“, una festa ormai sparita da almeno 50 anni, durante la quale si vendevano le fanfullicchie e i tipici giocattoli in legno come le girandole, le trozzule o i tamburelli su cui far rimbalzare due palline. Quest’appuntamento era irrinunciabile per i più piccoli fino ad almeno mezzo secolo fa, perché in quel tempo era raro gustare una caramella all’essenza di menta. Col tempo questo rito è stato gradualmente sostituito da altre ricorrenze.

Le fanfullicchie col tempo sono cadute nell’oblio e solo da qualche decennio questa tradizione tutta leccese ha ripreso il suo posto nel cuore della gente. Oggi rappresenta un obbligo per tutti coloro che vogliono celebrare al meglio la ricorrenza di Ognissanti.

Fanfullicchie per tutti i gusti!

Ormai possiamo trovare le fanfullicchie non più in una sola variante di gusto, ma se ne possono acquistare di tutti i gusti e tutti i colori, per uno o due euro.

In passato, le caramelle zuccherine più piccole erano chiamate “bomboloni“, mentre quelle più lunghe, appunto, fanfullicchie si potevano acquistare con una spesa modica, di circa 5 lire a sacchetto.

Una tradizione. Un rito. Una delle tante che, purtroppo, rischiano nuovamente di scomparire per lasciare posto alle più gettonate e “moderne” celebrazioni esterofile, fatte di rituali che non appartengono alla nostra cultura ed alle nostre radici, ma che meglio si prestano ad ammaliare grandi e piccoli, piegandosi alle regole del consumismo scriteriato.

Benvenga Halloween e tutte le feste non appartenenti alla nostra cultura, ma che riescono a regalarci momenti di gioia e felicità, ma cerchiamo di tenere vivo anche il ricordo di quelle piccole cose che hanno fatto felici i nostri nonni e genitori!

Noi ne siamo certi, le fanfullicchie sapranno vincere anche quest’altra battaglia e superare indenni l’agguato teso loro dai dolcetti della notte delle streghe… Allora, forza. Andiamo per strada a cercare le bancarelle di dolciumi!

Dio benedica il Salento!

 

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